Passo del Foscagno | Livigno 

 

Il Passo del Foscagno tra Bormio e Livigno

Superata Bormio e la Valdidentro ad Arnoga, la statale del Passo del Foscagno si snoda dalla Val Viola in direzione di Livigno.

Il passo del Foscagno da Bormio a Livigno

Si lasciano alle spalle gli ultimi maggenghi di Semogo, prima di penetrare in un paesaggio diverso, tra i pini cembri e i larici più radi della parte alta del Bosco della Breitina, sempre aggirando la Motta Grande in un ambiente naturale che prelude allo scenario più nudo ed essenziale dei 2000 metri. Infatti, con un distacco brusco dai verdi diversi e intensi delle conifere, il versante della montagna si fa di colpo aspro, sassoso tra chiazze di pascolo d’alta quota e gruppi di mughi e di ontani nelle pieghe del territorio; in basso, oltre le cime degli ultimi alberi sparsi, si intravede lo scoscendimento coperto di pascoli della valle sospesa di Foscagno.

Salendo, la valle si delinea più ampia, nel dilagare dei boschi sotto il Dosso Resccio e nello sprofondare del suo sbocco sulla Valdidentro, mentre la strada corre verso il passo che si intravede in lontananza verso nord ovest. All’altezza della strada, prima del ponte della Fopa, nella zona tra i monti Foscagno (3058 m.) e Corno (2987 m.), sono ben visibili i paravalanghe posti a protezione della carreggiata la quale supera un percorso, un tempo assai arduo e pericoloso, fino ad incontrare, a 2300 m. di altitudine, il corso alto del torrente Foscagno, appena al di sotto delle suo sorgenti nell’omonimo lago.



Il Passo del Foscagno (2291 mt. – 26 km), segna non solo l’inizio della zona extradoganale (vi è qui il posto di controllo della Guardia di Finanza), ma anche il passaggio dal bacino dell’Adda a quello dell’Inn che fa parte del sistema danubiano; clima e ambiente si diversificano e assumono caratteri particolari così come si differenzia, attraverso una storia secolare di isolamento, la logica del paesaggio umano.

La dogana al Passo Foscagno

Superato il valico di Foscagno e entrati nel bacino dell’Inn-Danubio , la statale prosegue percorrendo la parte settentrionale della valle omonima, che in direzione nord - ovest scende al ponte del Rezz (2021 m.), per poi risalire verso il passo d’Eira (2208 m.) dopo avere incontrato l’abitato di Trepalle.

Subito dopo il passo del Foscagno sulla sinistra della strada le opere di difesa dalle slavine e dalle frane si stagliano sulle pendici irregolari che la statale costeggia per un tratto di circa due km., aggirandone le asperità nella discesa fino a circa 2000 m di quota. A questo punto, sulla destra emergono ancora, qua e là le sagome brune delle ultime baite rimaste, le cosiddette Tee. E’la zona dell’Ables, più accogliente con le sue fiancate erbose, dove si evidenzia il fenomeno crionivale delle “colate di terriccio” caratterizzante la struttura ondulata ed irregolare di ampie distese di pascolo.

Al termine della discesa la strada attraversa il Ponte del Rezz (2021m.) sul torrente Vallaccia, che sfocia, col nome di Canale Torto nell’invaso di Livigno. Risalendo a piedi la Vallaccia, dal ponte del Rezz, si incontrano le case e le malghe dell’omonimo alpeggio; se si prosegue sino alla testata della valle attraverso il passo (2614 m) si può entrare in alta Val Viola. A valle del ponte del Rezz, dove la statale termina di scendere, vi è la chiesetta della Madonna del Soccorso costruita nel 1858. Subito dopo il ponte compaiono le prime case di Trepalle (32 km).