Trepalle nel Comune di Livigno 

 

Trepalle nel Comune di Livigno

Trepalle, frazione del Comune di Livigno, si estende su un’ampia superficie, da poco sopra il ponte di Rezz fino al passo d’Eira, secondo una struttura abitativa fatta di contrade sparse, di case isolate, di stalle e fienili, nella logica economica dello sfruttamento intensivo del prato d’alta quota e dal pascolo permanente nell’arco di una brevissima stagione estiva.



Il grande sviluppo turistico ha profondamente modificato la località di Trepalle. Un tempo le baite, che erano differenziate secondo precise funzioni legate al diverso dislocarsi del pascolo, scendevano sulle fiancate ripide fino all’angusto fondovalle e costeggiavano il torrente spingendosi fino all’estremo nord – ovest, sotto gli aspri contrafforti dolomitici del monte Torraccia (2781 m) e del monte Pettini (2932 m), dove sfocia la val Pila con i suoi estesi, elevatissimi pascoli.

Alla base delle pareti nude, su cui si disegnano evidenti le dislocazioni tettoniche e i piegamenti degli strati, il torrente Foscagno sprofonda tra un digradare di dossi morenici adorni del verde degli ultimi radi boschi di conifere rimasti nella vallata.

Di qui numerosi sentieri, battuti dal secolare passaggio delle mandrie, risalgono il dosso Le Piazze (2456 m) e penetrano in val Pila, fino agli alpeggi di Trela e alla valle di Fraele.

E’sorprendente che in questo ambiente, ad un’altitudine che altrove segna l’inizio del deserto nivale, si sia formato un paese, Oltre alle vistose trasformazioni edilizie recenti, si possono osservare con interesse le modifiche, non sempre immediatamente percepibili, operate da un intervento umano secolare sui caratteri originari dell’ambiente naturale.



Il bosco, ad esempio, in questo clima secco e continentale, affine più a quello dell’alto bacino danubiano che non a quello caratteristico delle valli alpine italiane, doveva spingersi in un lontano passato fina a quote relativamente elevate; infatti, si trovano nella paludi Pila e Plan, i resti fossili di alberi; ora a sud est del passo Eira le conifere sono quasi del tutto scomparse, insieme al cespuglietto caratteristico di rododendro e mugo per lasciare il posto al pascolo.

Per contrasto, ancora più selvaggia e imponente appare, nel progressivo ampliarsi dell’orizzonte di chi sale, la linea delle cime del pizzo e della Casa del Ferro (330 – 3140 m) che si stagliano a nord in cupe tonalità grigiastre, mentre più oltre emerge il pizzo Fier (3058 m) che le bastionate rocciose del Saliente (3048 m) fiancheggiano, come una barriera posta sul confine elvetico.