Livigno - zona extradoganale 

 

Livigno, zona extradoganale

La Valle di Livigno si presenta oggi con una struttura economica e umana profondamente trasformata, in essa il ruolo tradizionale del turismo è stato fortemente potenziato dalle facilitazioni della zona extradoganale e dal buon collegamento con la Svizzera e con i grandi centri urbani della Lombardia.

Livigno, zona extradoganale



Ma per capire questi luoghi, gli abitanti e le caratteristiche insediative è necessario ricordare che sino al 1952 la vallata era praticamente isolata per sette otto mesi all’anno essendo la strada del Foscagno percorribile solamente con slitte, lungo un tragitto che non era scevro di pericoli, specialmente nel periodo primaverile per la caduta di valanghe.

L’isolamento dal mondo esterno giustifica i particolari privilegi che vennero concessi a Livigno allo scopo di rendere meno dure le condizioni di vita dei suoi abitanti. Questi benefici risalgono al Medioevo e nel secolo XVI le Leghe e la Contea di Bormio permisero a privati di vendere vino in deroga alle norme ghe prevedevano lo smercio solo attraverso le “cantine ”della comunità.

Altri sgravi fiscali e facilitazioni vennero concessi successivamente dai Grigioni, da Napoleone , dagli Austriaci e infine dallo Stato italiano con legge del 17/7/1910 e con le altre del 27/5/1940, dell’11/6/1954 e dell’1/11/1973

  • benzina
  • caffè
  • tabacchi
  • liquori
  • articoli sportivi
  • profumi e prodotti di bellezza
  • apparecchi fotografici
  • radio televisori
  • articoli di abbigliamento
  • pellicce e pelli lavorate

Si può ricordare che nonostante i privilegi ottenuti in tempi lontani, Livigno ottenne l’autonomia amministrativa solamente nel 1816 quando vennero sancite la separazione da Bormio e il passaggio a Comune.