Il Passo della Forcola nei pressi di LivignoIl Passo della Forcola è aperto dal 10 maggio 2012.
La strada, che da Livigno (0 km) porta al passo della Forcola e al confine italo – svizzero (14 km.), è aperta nel periodo estivo.
Essa mette in comunicazione la valle di Livigno con la valle di Poschiavo: se si scende lungo la valle si incontra quindi Poschiavo e si raggiunge a Campocologno il confine con l’Italia entrando in Valtellina a Tirano; se invece si risale la valle, si perviene al passo del Bernina da dove si scende a Sankt Moritz e in Engadina. Dal centro di Livigno alla chiesa di San Rocco la strada sale dolcemente fiancheggiata da file di case.
La strada scende poi verso la chiesetta di Santa Maria Addolorata di Florino (1862 m.) costruita nel 1824, che segna l’inizio di un nuovo, ampio tratto pianeggiante della valle dello Spol, caratterizzato da un deciso predominio del paesaggio naturale su quello umano, ormai del tutto urbanizzato nella parte di abitato che ci siamo lasciati alle spalle. Qui si ritrovano ancora alcune vecchie case in legno isolate tra i prati, le stalle, i fienili e le fontane; scompaiono negozi e hotel che lasciano spazio a prati e pascoli. Il torrente sfiora ancora per un buon tratto le asperità del versante di sinistra e alla base del monte della Neve (2785 m), ma, nel punto in cui le conifere alle radici del monte delle Minte (2883 m) si spingono fino allo snodarsi del suo greto, sempre più largo e sassoso, esso si affianca improvvisamente alla strada che lo supera sul Ponte Lungo (1873 m). Si giunge intanto a Tresenda (1894 m. – 6 km ) dove la valle si biforca: la dorsale che inizia col Crap della Tresenda per proseguire col monte del Buon Curato (2768 m) sino alla Corna di Capra (3132 m) separa la valle di Livigno che prosegue sulla destra da quella delle Mine che si apre sulla sinistra. Dopo Tresenda , la strada raggiunge le baite di Campacciolo ( di Sotto – 1904 m e di Sopra – 1916 m) e proseguendo verso sud, passa per una strettoia. Più oltre la valle di Livigno si biforca nuovamente in corrispondenza dello sbarramento formato dalla mole del monte Vago (3057 m) e dalle sue propaggini settentrionali denominate Fronte del Vago. In corrispondenza di questa valle termina quella di Livigno e sulla destra, in direzione ovest nel primo tratto e sud nel secondo, inizia la valle della Forcola. La strada raggiunge il fondovalle i 2315 m della Forcola di Livigno, ove passa il confine italo svizzero (14 km). Salendo lungo la valle , si nota il rapido passaggio dal pascolo secondario di fondovalle a quello aspro, sassoso del pendio subglaciale. D’inverno e in primavere la strada è continuamente soggetta al pericolo delle valanghe e viene mantenuta chiusa. Sul fondovalle, lungo il corso del torrente, corre l’antica mulattiera per la quale nella buona stagione si raggiungeva un tempo il passo del Bernina. Oltre la Forcola di Livigno, la strada prosegue in territorio svizzero sino al posto di frontiera elvetico. Da qui, salendo sulla destra, si raggiungono il passo del Bernina (2304 m) e l’Engadina; scendendo sulla sinistra si rientra in Italia. Questo itinerario consente di raggiungere Livigno da Tirano abbreviando di circa 40 km il percorso rispetto a quello che transita da Bormio. |
|